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AssociativiPresidente

La grotta di Betlemme


Auguri-Natale-2014

 

E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il
dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà
con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra(Micea 5, 1-3).

Al tempo di Gesù Betlemme era un villaggio di circa mille abitanti, composto da un piccolo gruppo di case sparse sul
pendio di una collina. I suoi abitanti vivevano di agricoltura e di pastorizia. Aveva fertili campi coltivati a grano e orzo
nell’ampio pianoro ai piedi della collina ed è probabile che da queste colture derivi il nome di Bet-Lejem, che in
ebraico significa “Casa del pane”. Ai campi situati al limite del deserto, invece, erano condotte al pascolo le greggi di
pecore. Il piccolo villaggio di Betlemme viveva la sua monotona esistenza agricola fino a quando non accadde un
avvenimento che l’avrebbe resa famosa nel mondo intero per sempre. Così lo racconta san Luca: “In quei giorni un
decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto
quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta(Lc 2, 1-5).

grottaNazaret distava da Betlemme circa centocinquanta chilometri, ed un simile viaggio era difficoltoso da affrontare per
chiunque e specialmente per Maria, dato lo stato in cui si trovava. Le abitazioni di Betlemme erano umili e, come in altri luoghi della Palestina, gli abitanti erano soliti utilizzare le grotte naturali o scavate nella roccia come magazzini e stalle. In una di queste grotte nacque Gesù: “Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni
del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.(Lc 2, 6-7).

La grotta di Betlemme è il luogo che ha accolto il Figlio di Dio, Maria, Giuseppe ed intorno alla grotta i pastori: che
meraviglia! La nascita di un bimbo emoziona in qualunque luogo del mondo essa si ripete. Una grotta accoglie l’amore di Dio per l’uomo e in questa grotta c’è anche il cuore dell’umanità che accoglie Gesù. Accogliendo la nostra umanità, sull’esempio di Gesù che viene a farsi uomo nella grotta di Betlemme, sapremo vivere l’esperienza vera del Natale ed Egli tornerà a nascere nei nostri cuori. Il mistero di Dio fatto uomo è un miracolo che possiamo comprendere affidandoci alla tenerezza di Dio. Lo ha capito Maria con il suo Si, lo ha accettato Giuseppe con
la sua fede ed anche noi, accettando la grotta della nostra fragile umanità possiamo vivere il Natale con la stessa gioia e lo stesso stupore dei pastori. Facciamo spazio al Signoreche nasce, lasciamo che la nostra vita ed il nostro cuore si trasformino in un Si a Dio per andare incontro a Gesù nella grotta di Betlemme. Il Natale ci potrà donare pace nella misura in cui saremo pronti ad accogliere Gesù l’Emmanuele e, come la grotta, con le nostre fredde povertà ed i nostri poveri mezzi vedremo ancora compiere il miracolo di una nuova nascita nel nome del Signore!

Buon Natale!

Giuseppe Schiumerini

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