Modalità dell’evangelizzazione individuale
Ordinariamente l’evangelizzazione individuale avviene durante una conversazione occasionale con amici o semplici conoscenti e può riguardare gli argomenti più vari. Come ricordato nel precedente intervento, san Paolo invitò i seguaci di Cristo ad essere “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza” (Prima lettera di Pietro, 3, 15-16). Durante la prima visita nel Veneto, e rispondendo a una precisa domanda, Benedetto XVI riprese questo invito e suggerì ai cattolici di esporre a tutti (credenti in altre religioni o non credenti) le proprie convinzioni religiose, motivandole adeguatamente (rendere ragione): “sono convinto che …. perché ….“. In tal modo non si offende l’interlocutore e gli si offre lo stimolo per una riflessione personale che potrà avere sviluppi successivi, secondo l’ispirazione dello Spirito Santo. Gesù diede un esempio mirabile di questo comportamento nell’incontro con l’adultera: non la condannò ma le disse “va e d’ora in poi non peccare più” (Giov. 8, 11).
Il costante rispetto degli altri negli incontri personali o comunitari è dovuto per la legge dell’amore del prossimo. Chi ama non può maltrattare nè offendere alcuno: perciò mai attacchi personali o irrisione per qualsiasi affermazione anche se completamente inaccettabile.
Oltre tutto noi non possiamo erigerci a giudici degli altri. Questo può farlo solo Dio, che scruta i cuori di tutti, e conosce e premia chi pensa e agisce con cuore puro e sincero, anche se non credente o non cristiano.