Allenatore e giocatore!
Tante volte in AC abbiamo ragionato sull’identità dell’educatore dei ragazzi o dei giovani cercando di metterne a fuoco la chiamata, i compiti, le attenzioni educative…
…e per gli adulti!? Come tratteggiare la figura dell’animatore!? Questa domanda ha dato il la all’incontro degli animatori adulti che si è tenuto domenica 11 gennaio scorso nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Cosenza.
Quasi 40 animatori provenienti da 15 associazioni parrocchiali hanno pensato di ‘regalarsi’ una mattinata di formazione per vivere meglio il servizio in cui l’AC vuole accompagnare gli adulti ‘en salida’ come ci chiede papa Francesco.
Il calcio d’inizio, volendo usare il linguaggio calcistico, lo ha dato don Gianni, assistente diocesano per gli adulti, che ha introdotto la giornata con una riflessione di tipo spirituale in cui ha richiamato gli animatori a guardare al proprio servizio in un cammino personale che nasce dal Battesimo che ci chiama ad una corresponsabilità nella comunità.
Questa corresponsabilità si traduce poi nell’esperienza di ciascun animatore che abita una comunità parrocchiale dove cerca di accompagnare tanti adulti nell’esperienza tanto ricca quanto delicata del cammino di gruppo: così gli animatori, divisi per isole, hanno provato a condividere l’esperienza del loro gruppo, ma anche le proprie difficoltà nell’accompagnare gli adulti. Il primo passo della formazione, infatti, si trova proprio nella condivisione delle esperienze: il valore di questi momenti sta proprio nel confronto dove ciascuno può ritrovare la sua storia in quella dell’altro per vivere il servizio con un passo comunitario o, più semplicemente, in associazione!
Dopo un primo momento di racconto gli animatori hanno avuto occasione di inserire la propria esperienza nell’orizzonte più ampio dell’AC nazionale: proprio per questo siamo stati aiutati da Gianfranco Agosti, delegato regionale per la Liguria e collaboratore centrale del Settore Adulti nazionale. Il nostro amico ha descritto l’animatore adulti, come un allenatore che è anche giocatore!
Infatti l’animatore degli adulti vive in prima persona il proprio cammino all’interno del gruppo che anima: in questa esperienza, quindi, è chiamato a mettersi in gioco, a suscitare corresponsabilità nei partecipanti, a tessere una trama di relazioni da accompagnare e talvolta mediare pur restando un adulto in mezzo ad altri adulti. Sono tante le attenzioni cui è chiamato l’animatore: bisogna saper mediare la guida, programmare con cura gli incontri tenendo presenti le esigenze degli adulti che seguono il gruppo e poi …bisogna pensare anche a quegli adulti che non ci sono! Un’AC in uscita, infatti, è sempre chiamata a cercare occasioni di incontro con altri adulti che abitano le nostre comunità o che semplicemente le sfiorano per motivi di lavoro o familiari. Compito dell’animatore è anche sostenere e motivare questa ‘spinta missionaria’ del gruppo adulti.
Naturalmente questo profilo così impegnativo non è un identikit predisposto per ‘fare un esame’ agli animatori, se mai vuole essere un orizzonte ampio verso cui metterci in cammino insieme alle nostre piccole grandi associazioni. La cifra dell’esperienza in AC sta proprio nell’umanità che ogni animatore – e prima ancora ogni socio – dona all’associazione: in questa umanità ci stanno i limiti, le stanchezze, ma anche le gioie e le benedizioni che il Signore ci dona giorno dopo giorno.
Di seguito puoi ascoltare l’intervento di Gianfranco Agosti…
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