Il Dialogo
Il DIALOGO è un mezzo importantissimo per capire e farsi capire tra singoli e gruppi su problemi di particolare importanza. Per questo motivo non è una semplice chiacchierata o, peggio, un mezzo per aver ragione di un avversario. Il dialogo è stato sempre importante, ma nella società di oggi lo è ancora di più, perché il progresso tecnico ha ridotto le distanze e siamo tutti reciprocamente vicini. Basta, infatti, (come è accaduto) una pubblicazione sgradita a qualcuno per provocare in altre parti del mondo scontri e uccisioni. Alla base di qualsiasi dialogo, ovviamente, c’è il rispetto reciproco. Questo, tuttavia, ha come base non la convinzione (come alcuni sostengono) che la verità sia irraggiungibile e tutto sia ipotetico.
Occorre qualcosa di più profondo: 1) la convinzione che ogni persona o gruppo abbia il diritto di cercare e avere le proprie convinzioni individuali o pubbliche; e perciò il rifiuto della forza fisica o morale come mezzo di pressione; 2) l’esistenza di una base condivisa che consenta di comunicare fra persone e gruppi diversi. All’interno di ogni gruppo, grande o piccolo, la base condivisa può essere costituita da comuni valori sociali, politici, religiosi, filosofici ecc. fra i quali, soprattutto, la convinzione sul fatto che attraverso il ragionamento (o la ragione) sia possibile raggiungere, prima o poi, la reciproca comprensione e quindi la successiva adozione di accordi atti a superare le difficoltà di relazione. Le guerre, piccole o grandi, tra stati o gruppi nascono sempre dalla convinzione (acritica e pregiudiziale) che l’altro non sia in grado di capire o non voglia raggiungere un accordo condiviso. Cioè dal rifiuto di un autentico dialogo (serio impegno di capire e di farsi capire).