La base del dialogo
La base del dialogo – cioè dell’impegno (o tentativo) di capire gli altri e di farsi capire da essi – è inevitabilmente connesso con l’esistenza di una base intellettuale comune. Se essa manca, si ha soltanto un parlare a vuoto e una conversazione tra sordi, perché nessuno dei due è in grado di comprendere il discorso dell’altro. Tra credenti e non credenti, o comunque tra persone divise da concezioni diverse della vita, questa base può nascere dall’esistenza della fiducia reciproca nella capacità di ragionare su fatti comunemente accettati.
La fiducia (o la sua mancanza) è un fenomeno affettivo. Tuttavia l’accordo (o la concordanza) può nascere anche dal tentativo di considerare gli aspetti razionali del problema in discussione.
Prendiamo il caso attuale del problema dell’aborto. I motivi teologici o filosofici dividono le persone: per i cristiani il bambino è un dono di Dio fin dalla prima cellula fecondata dalla quale ciascuno ha origine; per un certo femminismo è soltanto una parte secondaria della donna che può essere rifiutato in qualsiasi momento. Tuttavia, razionalmente considerati, vi sono motivi sociali che possono indurre a rifiutare l’aborto: fra questi la necessità sociale di mantenere inalterato un certo rapporto percentuale tra le varie età per favorire l’assistenza degli anziani (oggi in difficoltà per la quasi assenza di nipoti e figli) , lo sviluppo del mercato(perché ogni nuovo nato consuma merci), il pagamento delle pensioni (perché chi lavora paga un contributo al fondo pensioni e se nascono poche pesone vi saranno pochi adulti che lavoreranno), il freno all’immigrazione (perché riduce la necessità di mano d’opera esterna ecc.). Accanto ai motivi sociali vi sono anche motovi scientifici che aiutano a comprendere che fin dalla prima cellula fecondata vi è già un essere umano originale che contiene in sè le caratteristiche che svilupperà nel seno materno e in seguito dalla nascita alla morte (il DNA innanzi tutto, e l’autonoma capacità di questa cellula fecondata di utilizzare il grembo materno per mantenersi in vita e svilupparsi progressivamente verso la nascita ecc.).
Queste ed altre ancora sono fatti scientifici fondamento di considerazioni razionali che favoriscono un dialogo autentico e fruttuoso fra credenti e non credenti, e quindi la comprensione reciproca e l’assunzione di posizioni comuni.