La diocesanità dell’AC
Nel precedente intervento (domenica 26 aprile) ho accennato al tema del Convegno nazionale di AC. Tuttavia (da buona zanzara fastidiosa e vecchia) mi era sfuggito il fatto che sullo stesso tema la Presidenza Diocesana della nostra Arcidiocesi aveva convocato un incontro aperto a tutti per domenica 3 maggio. Col capo cosparso di cenere riconosco la mia colpa e ne chiedo perdono. Tuttavia per farmi perdonare scriverò qualcosa, che spero sarà utile per il futuro.
Come a tutti è noto, la civiltà è nata migliaia di anni fa sui grandi fiumi: il Nilo (Egitto), l’Indo (India) ecc. Questo avvenne perché essi facilitavano gli scambi economici e culturali fra le persone. Nelle associazioni avviene lo stesso fenomeno. In AC, per esempio, le associazioni che restano chiuse in se stesse nella loro parrocchia, e non partecipano agli incontri diocesani, hanno una vita stentata, perché mancano ai loro soci e ai loro responsabili gli stimoli formativi prodotti da tali incontri. Quelle che invece partecipano costantemente hanno una vita associativa e spirituale più sviluppata.
La conclusione è ovvia. E non ho altro da aggiungere (per le persone intelligenti).