Responsabile di AC come “buon Pastore”
Le due domande poste all’inizio del precedente intervento del 7.6.2015 hanno ricevuto nel corso del passato (e riceveranno sempre) risposte differenti, e perché ognuno ha una sua visione personale. Ovviamente anch’io ho la mia, e ve la espongo.
Per noi seguaci di Gesù la risposta è quella data da Lui: ogni responsabile di AC, compreso il sacerdote assistente, dovrebbe essere (e quindi comportarsi) come un “buon pastore” (Gv 10, 1-18). Questa risposta riguarda l’essere profondo di ciascuno e perciò costituisce il sentimento essenziale che dovrebbe guidare tutti i pensieri e le azioni del responsabile (ma anche di ogni uomo). Tuttavia potrebbe essere una risposta molto vaga.
Per precisarla ricorriamo nuovamente a Gesù. A chi gli domandava quale fosse il comandamento più grande per possedere la vita eterna indicò l’amore di Dio e l’amore del prossimo (Lc 10, 25-29; Mc 12, 28-34; Mt 22, 34-40). Ogni responsabile di AC è perciò un amico che vive (cerca di vivere) questi comandamenti, e guida (cerca di guidare con la parola e l’esempio) le persone (soci o non soci di AC) che gli sono stati affidati a vivere questi due comandamenti strettamente legati l’uno all’altro.
A presto, per precisare ancora.