Ragazzi che squadra…ragazzi che festa!!!
Il cammino diocesano per i ragazzi dell’ACR inizia nuovamente, dopo questi anni di pausa con la Festa Del Ciao Diocesana, un appuntamento atteso da tutti, ragazzi, educatori e famiglie. “RAGAZZI, CHE SQUADRA!” è lo slogan che accompagnerà il cammino dell’anno e anche il titolo della Festa del CIAO, tenutasi presso il Palasport di San Giovanni in Fiore. Tante emozioni, tanta gioia, tanti volti sorridenti, felici di ritrovarsi per fare festa insieme, per stare insieme e chi meglio dei protagonisti di questa giornata può raccontarci il bello di quanto vissuto. A loro la parola:
Il giorno della festa del ciao per me è stato un giorno di grande entusiasmo, gioia e divertimento, non vedevo l’ora di conoscere altri ragazzi delle altre parrocchie che frequentano l’ACR come noi. Mi sono divertita molto soprattutto quando abbiamo ballato tutti insieme. Anche il momento della Messa è stato molto emozionante.
Rivivrei mille volte quella giornata e spero che si ripeta di nuovo l’anno prossimo.
Mariabeatrice, Acierrina
San Luca Ev.- Vadue
Una salita, quella che separa il luogo del parcheggio da quello nel quale si è svolta la Festa del Ciao, percorro il tragitto velocemente perché la voglia di arrivare è tanta, in lontananza già il suono dei canti, e piano piano quei rumori si fanno più vicini e cresce anche l’emozione. L’emozione di un’altra Festa del Ciao, che non è l’ennesima, l’evento scontato di inizio anno associativo, ma è la prima Festa del Ciao dopo il covid, la prima Festa del Ciao dei miei bambini, la prima Festa del Ciao non da educatrice, ma da mamma, la prima vissuta da famiglia, la PRIMA Festa del Ciao nonostante sia forse la 30esima, perché quando si diventa genitori si rivive tutto da capo attraverso l’occhio dei propri bambini che increduli della bellezza di una simile esperienza ti regalano uno sguardo diverso, carico di novità sulle cose che hai sempre visto e vissuto. “Vieni con me?” è la domanda di vita che accompagna quest’anno il cammino dell’ACR, ed è la domanda che i nostri figli ci hanno posto in occasione di questa giornata: non venite per controllare, non venite per proteggerci, non venite da spettatori, venite per condividere, venite perché per voi ha valore questo cammino, venite perché non vorreste essere in nessun altro luogo se non questo, venite per vederci gioire nel Signore perché nonostante il mondo porti altrove non c’è altro orizzonte verso il quale vorreste vederci orientati, venite per condividere con noi la vostra esperienza di Dio che riempie e dà senso alla vostra vita. Questo quello che ha abitato il nostro cuore guardando i bambini felici … un inno ACR, un gioco, sincere risate durante l’omelia, guardarsi negli occhi e ritrovarsi come parte di qualcosa di più grande, sono queste le piccole cose che creano appartenenza ad un’associazione in grado ancora di parlare di bellezza, in grado di dare continuità ad un cammino dove ad un certo punto chi accompagna nel cammino di fede i tuoi figli è chi è stato ed è accompagnato da te e tutto fluisce all’interno di una corrente d’amore e di dono che non inizia e non finisce con noi, ma segue una bellissima storia di SI della quale noi adesso siamo i protagonisti ma che è proiettata oltre, ci supera seguendo lo stesso sogno costruito insieme, dà la certezza che le cose vere attraggono , tirano verso sé, catturano e non mollano la presa.
Gaia, mamma
Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto
È stato bello tornare a far festa, scorgere sui volti di bambini e ragazzi la gioia di tornare a stare insieme. La giornata trascorsa tra giochi, balli, canti e momenti di preghiera ci ha portati a riflettere sull’importanza di camminare insieme “perché da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano”. È questo l’insegnamento più grande che portiamo a casa e che ci impegniamo a vivere nelle nostre parrocchie, insieme ai nostri ragazzi.
Gli sport di squadra richiedono collaborazione e rispetto di regole che diventano metafora del nostro vivere cristiano. In una squadra bisogna aiutarsi l’un l’altro, allenarsi, condividere le fatiche, dare il meglio di sé per non perdere il passo, per essere una squadra solida nella fede.
I nostri ragazzi hanno compreso che “essere squadra” vuol dire riconoscersi in obiettivi e valori comuni e allenarsi per raggiungere insieme la stessa meta.
Rosalba, educatrice
Santa Maria madre della chiesa