MSAC

La pace è disarmante

Viviamo in un mondo fuori dal mondo. Troppo spesso i giovani d’oggi, presi da mille preoccupazioni e costretti a dividersi tra scuola, famiglia, amici e impegni di ogni tipo, non si interessano delle situazioni e dei problemi del mondo moderno. Per molti studenti la realtà attorno a noi è un complicato puzzle di cui non si sa nulla e che non si ha voglia di completare. Interrogativi che dovrebbero sorgere spontanei vengono allontanati senza una risposta: cosa è accaduto nel mondo prima che io nascessi? Cosa sta accadendo adesso? Come nascono e come si risolvono i conflitti? Come posso contribuire io? Perché il mondo è pieno di tensioni e scontri e a nessuno sembra importare?

A domande come queste il MSAC ha cercato di trovare risposta nell’incontro dal titolo “La pace è disarmante”, tenutosi al liceo scientifico Pitagora lunedì 30 marzo 2015. Il Movimento ha affrontato non solo il tema della guerra, ma anche le situazioni di conflitto, tensioni e scontri sociali che hanno animato il mondo nella seconda metà del ‘900, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, fino ai giorni nostri.

Dalle attività è emersa una conoscenza soltanto vaga di eventi che hanno segnato il mondo moderno in maniera drammatica: le informazioni di cui eravamo a conoscenza si fermavano in generale al mondo occidentale e alle occasioni più famose o recenti. Forse noi giovani d’oggi, cercando di fuggire dalle preoccupazioni del mondo, tendiamo ad allontanarci dai problemi della società moderna, col risultato che spesso veniamo colti impreparati in materia.

Ma abbiamo anche notato che ci sono casi in cui tendiamo ad interessarci più dei conflitti del mondo esterno che dei nostri conflitti, al nostro mondo: a volte è più facile fuggire dai problemi più vicini a noi e che più ci preoccupano, “rifugiandoci” in situazioni che percepiamo comunque come distanti, incapaci di influenzare veramente le nostre vite, quasi surreali per dei ragazzi abituati a vivere senza dover far fronte a guerre o conflitti che in altre parti del mondo sono la triste quotidianità.

“Cercasi un fine. Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo” diceva don Lorenzo Milani. La sua figura è stata al centro della nostra discussione e il suo impegno nella scuola di Barbiana per l’istruzione dei giovani di quel paesino sperduto, nascosto in un angolino remoto della Toscana, è stato per noi l’esempio immortale di chi, da vero cittadino del mondo, si interessa dei problemi dei propri fratelli, li fa propri e dedica la vita a cercare una soluzione: egli avrebbe potuto infischiarsene di quelle quattro casette e di quei ragazzini poveri e senza un futuro brillante davanti, ma si dedicò con enorme impegno e devozione alla sua causa.

Come don Milani lottò contro l’indifferenza del mondo, così ci proponiamo di fare anche noi, studenti del MSAC, cercando sempre più di lottare per il fine giusto, dedicarsi al prossimo, vivendo il mondo con consapevolezza e impegnandoci a conoscerlo, viverlo e migliorarlo, tenendo sempre in mente e nel cuore due parole: I care.

 Rosario Cambrea, equipe MSAC