Diritti civili
“Uscite?”. Questo è il momento di accogliere l’invito pressante di Papa Francesco. Siamo “cittadini italiani”, e come tali non possiamo stare “zitti” abbiamo il diritto e il dovere di intervenire nel dibattito su questo tema importantissimo per il presente e il futuro dell’Italia. E a chi cerca di dirci che come cattolici non possiamo parlare, dobbiamo rispondere che come cattolici, non siamo cittadini di serie B. Che la religione è una convinzione profonda come può essere profonda qualsiasi altra convinzione politica, filosofica, religiosa o genericamente culturali e che nessuno può essere discriminato per le sue convinzioni. Basta leggere la Costituzione italiana e le dichiarazioni solenni dei Diritti dell’uomo.
Per questo motivo, siccome è un problema sociale, dobbiamo studiarlo anche da questo punto di vista, non limitarci a ricorrere ai motivi religiosi ed esporre i motivi per cui la proposta di legge “Cirinnà” sui cosiddetti “diritti civili” non può introdurre un “matrimonio” sia pure con nome diverso e non può dare ai bambini o ragazzi due madri o due padri, annullando il diritto di tutti ad avere un solo padre e una sola madre.
Luigi “Zanzara”