Il Disegno di legge “Cirinnà”
Come è noto in Italia il matrimonio tra un uomo e una donna è regolato in Italia dal Libro I, Titolo VI del Codice Civile e dagli articoli 29-31 della Costituzione della Repubblica Italiana, che nell’art. 29 afferma: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.”
Il Disegno di legge “Cirinnà”, attualmente in discussione al Senato, introduce due nuove “formazioni sociali”: le unioni civili “tra persone dello stesso sesso” (art. 1), e le convivenze di fatto “tra due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile” (art. 11).
Queste nuove “formazioni sociali” non sono definite “famiglie” né “matrimonio“, per confondere meglio le acque, ma il Cirannà fa continuo riferimento agli articoli del Codice civile in tutti gli articoli nei quali indica i diritti dei contraenti. La conclusione è ovvia: avremo in Italia tre tipi di matrimonio. Tutto diventerà di fatto “matrimonio” e il matrimonio naturale finirà con le conseguenze sociali più dannose (riduzione di figli e di produzione economica, abbandono di anziani ecc.). Gli economisti, infatti, sanno benissimo che la “moneta falsa” scaccia la “moneta buona”.
Sapete perché la grande maggioranza dei migranti che vengono in gruppi in Italia dicono spesso di volersi trasferire nel nord dell’Europa? Perché in quelle nazioni, le “convivenze” sono già molto diffuse, e naturalmente il numero dei figli è fortemente sceso. Si è creato un vuoto, e il vuoto attira. Vogliamo creare un vuoto simile anche in Italia? e aumentare il vuoto prodotto dall’aborto e dai divorzi? Che almeno lo si capisca, e chi non è d’accordo lo dica!