Laici successori degli apostoli
Oggi, domenica 15 maggio 2016, ricordiamo la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. Il suo effetto fu straordinario: un gruppo di persone timorose e paurose si trasformò in un gruppo di persone coraggiose e intraprendenti, che uscì fuori e iniziò a trasformare la storia degli uomini. E noi laici di AC siamo i loro successori, ma non riusciamo a trasformare la nostra società. Tuttavia le nostre debolezze devono impegnarci a correggerle, con l’aiuto di Dio, ma non a fermarci o a giustificarle. Durante l’arresto e la passione di Gesù anche gli Apostoli si mostrarono debolissimi, compreso Pietro, ma poi, dopo la risurrezione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo, ritrovarono il coraggio e si impegnarono a fondo.
Una forte debolezza odierna è costituita dallo scarso impegno come “associazione“, dimenticando che la caratteristica statutaria dell’Azione Cattolica è proprio questo tipo di impegno. Dagli anni ’70 si è ridotta l’AC al solo impegno individuale, e lo si è giustificato. Ve la immaginate una squadra di calcio, pallacanestro, pallavolo ecc. nella quale si chiede a ogni atleta di giocare soltanto individualmente?
Andiamo a rileggere i primi tre articoli dello Statuto: ci farà bene. Se Dio vuole, anche la Zanzara lo farà.