Comunica ciò che sei!
La comunicazione è lo #spaziotralepersone e che è strumento per costruire comunità. I social non sostituiscono le relazioni, ma le accompagnano! È vero che con i social media questo spazio si è ridotto al punto da portare con sé il rischio di una sua totale compressione per esaltare l’io (narcisista, vittimista o pessimista che è in ciascuno di noi) ma la comunicazione – anche social-rappresenta un luogo e un’occasione di comunità globali e locali insieme, dove allenare gli occhi a scrutare la realtà, come luogo in cui Dio è da riconoscere nelle storie e nelle narrazioni di tutti, da condividere non per accumulare likes o followers, ma per rendere questo spazio anche virtuale il luogo del dono di sé.
1 – comunicare serve ad intendersi e non a fraintendersi
Quando si dialoga sui social è importante ricordarsi che ‘dall’altra parte’ ci sono persone, con delle storie, un vissuto, una sensibilità: bisogna quindi #averecura dell’altro, scegliendo le parole, facendo attenzione a non usare espressioni che potrebbero ferire o anche semplicemente che potrebbero essere fraintese. Abitare uno spazio virtuale non vuol dire che non sia reale!
2 – Con quale stile stai sui social?
È necessario quindi conoscere lo strumento, fare attenzione alle scelte, proporre anche negli spazi virtuali uno stile gentile e dialogante: le parole sono un ponte per avvicinarmi agli altri e non un peso da ‘scagliare’ contro nessuno! Ogni parola che scelgo ha, infatti, delle conseguenze su chi legge: può incoraggiare, informare, spaventare, far nascere il sospetto, dividere! Questa attenzione richiede del tempo: non si può scrivere senza riflettere, è necessario riflettere bene per esprimere al meglio quello che si pensa.
3 – …ogni parola richiama un silenzio
Spesso siamo sommersi da un profluvio di post, messaggi, catene, video: una mole di informazioni (non sempre essenziali, non sempre corrette) che non aiuta a capire bene, anzi confonde!
Per comprendere davvero la realtà che viviamo è necessario trovare lo spazio per mettersi in ascolto di quel messaggio, comprendere cosa dice alla mia vita, vagliarne i contenuti perché ormai sappiamo bene che non tutte le informazioni che circolano in rete sono reali e non sempre, pur se veritiere, sono proposte al fine di fare verità.
4 – …i social diventano un esercizio per cercare insieme il bene comune
L’attenzione alla comunicazione diventa allora una scelta fondante per metterci al servizio del bene comune: nelle idee che ci scambiamo c’è la scelta di un’informazione corretta che crei consapevolezza, il bisogno di confronto, la tutela per i più deboli e la ricerca della legalità.
…in fondo siamo quello che comunichiamo e le parole che scelgo di usare (come quelle che decido di evitare!) mi qualifica!
Se da un lato è bello discutere le idee bisogna stare attenti a non trasformare gli spazi virtuali in un arena dove scontrarci con gli altri: è bene tenere sempre a mente che l’insulto, il sarcasmo, l’offesa non sono degli argomenti, pertanto scelgo di non avvalermene per proporre le mie idee.
5 – e se i social diventassero una strada per lasciar camminare il Vangelo
La comunicazione è il luogo del dono di sé e della ricerca: siamo convinti che lo Spirito che opera nelle storie di tutti e condividere esperienze, riflessioni, attenzioni vuol dire darGli voce. Allora i social diventano lo spazio – non l’unico, non il migliore – per dare voce alla storia dove il Signore si rivela, per condividere anche attraverso uno stile la vita che profuma di fede in Cristo Risorto! In fondo il Vangelo è una buona notizia, sta a noi condividerlo: …anche con un clic!