Realizzare l’azione organica dell’AC
L’articolo 1 dello Statuto precisa che compito tipico dell’Azione Cattolica è l’azione comunitaria e organica per annunziare il Vangelo e favorire la sua accoglienza. Come agire per realizzare questo compito?
Un primo esempio. La maggior parte dei ragazzi cessa di frequentare la celebrazione eucaristica domenicale subito dopo aver ricevuto la Cresima. E in chiesa viene solo occasionalmente. E resta indifesa di fronte a tutti gli stimoli non cristiani dei quali è piena la nostra società.
Perché negli anni nei quali frequentano il catechismo parrocchiale non invitiamo questi ragazzi all’ACR, chiedendo anche la collaborazione dei catechisti? E se l’ACR ancora non c’è perché non cerchiamo di costituirla nello stesso periodo e con la stessa collaborazione?
E per ottenere l’impegno comunitario dei soci, perché non discutiamo il problema in una riunione alla quale siano invitati tutti, specialmente se genitori, nonni o zii? E per ottenere un’azione organica, perché non facciamo assumere a ciascuno dei presenti alla riunione un compito preciso?